I ragazzi del liceo classico G. Nolfi di Fano hanno partecipato all'incontro con Raffaele Cantone, dando il loro contributo attraverso le parole e le immagini.
La settimana scorsa, noi ragazzi, siamo usciti di casa con l'idea di scattare delle foto alla nostra città.
Queste immagini sono frutto del nostro lavoro ed evidenziano quello che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno: il tragitto verso la scuola, la scuola stessa, il centro storico, la periferia, tanti luoghi logorati dal degrado e dall'incuria.
Anche le mura romane, quelle stesse mura che da migliaia di anni restano in piedi e ci abbracciano protettive, pur esse vengono deturpate con graffiti di ogni genere, indelebili nella pietra e nella storia.
Ciascuno di noi è colpevole di indifferenza, e l'indifferenza è violenza.
Ciascuno di noi è divoratore del bene comune.
Scattare queste foto ci ha permesso di prendere coscienza del bene che ci viene rubato. Noi crediamo che solo la cura e l'amore di ogni cittadino possano difenderlo.
I ragazzi della I A
"Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste proprio nell’amare qualcosa che non ci piace per poterla cambiare.”
Questo passo, tratto da uno dei numerosi discorsi del magistrato Paolo Borsellino, ritrae perfettamente il nostro ruolo nella società.
Viviamo purtroppo in un’epoca in cui regna l’indifferenza e la non curanza. Viviamo ad occhi chiusi, non accorgendoci dei cambiamenti che avvengono attorno a noi.
Proprio questo è stato l’obiettivo voluto dall’incontro tenutosi lo scorso sabato, presso il nostro liceo, con la dottoressa Valeria Cigliola e con il dottor Roberto Damiani.
Passeggiando per le vie della nostra città, spesso distrattamente, non vediamo quanto degrado e quanta sporcizia ci circondino. Così, armati di macchina fotografica e di un buon occhio attento, abbiamo ripercorso quei viali e quelle strade che conosciamo così bene, catturando, sì, meravigliosi scorci, ma incorniciati rovinosamente da elementi antropici ripugnanti e mal messi.
Vedere le mura romane devastate da insulti e sconcerie di ogni genere, o i Viali Mazzini, conosciuti meglio dai Fanesi come Passeggi, occupati e ingiuriati da individui di cui poco ci si può fidare e che ne sconsigliano la frequentazione, dovrebbe suscitare in noi un’amarezza, un dolore, una malinconia; la malinconia di un luogo in cui abbiamo vissuto, passato l’infanzia, l’adolescenza, gli anni migliori.
Ma per citare Borsellino: “Il vero amore è amare qualcosa che non ci piace per poterlo cambiare”. E quindi proprio questo cambiamento, o metamorfosi, richiamando il titolo dell’iniziativa, dovrebbe avvenire non solo in ciò che ci circonda, ma anche dentro di noi, per cominciare a guardare le cose con occhi diversi, scrutandole minuziosamente, analizzandole e rendendole motivo di riflessione.
I ragazzi della I C